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mercoledì 31 ottobre 2012
Critica alla politica
Criticare la politica è diventato di moda, che ci sia Berlusconi, Vendola, Bersani, Grillo o Monti qualcuno ha sempre da ridire, anche se il mondo delle istituzioni ha avuto sempre dal tempo dei tempi critiche, ora è diventato veramente un ordine del giorno. Molte persone occupano le Piazze, alzano la voce, chiedono giustizia, diritti, vogliono un'Italia più pulita, combattono contro le forze dell'ordine in onore dei diritti e dei doveri e tutto questo è giusto e normale quando un Paese è stanco ed esausto della propria classe dirigente e si sente più volte preso in giro; è normale quando vi sono 600.000 auto blu, quando NOI paghiamo 1 miliardo di euro all'anno per le loro cenette e i loro voli intercontinentali, quando si fanno regalare case e nessuno sa nulla, quando usano i soldi dei contribuenti per ristrutturarsi le ville e tanti altri casi che conosciamo benissimo. Il fatto è che occupare le piazze, distruggere banche, manifestare ad oltranza serve a qualcosa? Può sembrare una provocazione, ma una volta che è avvenuta la manifestazione con quaranta arresti, feriti e manganellate a destra e sinistra cosa abbiamo ottenuto? Qual è il vero scopo di una Rivoluzione? In teoria la rivoluzione dovrebbe sconvolgere il Paese e modernizzare l'intera classe politica, o comunque dovrebbe dare un segnale talmente forte da spaventare i così chiamati "Padroni", ma in pratica non avviene niente di tutto ciò, solo un giorno o più giorni di confusione con città nel caos, qualche scoop qua e là, qualche video di violenza e tutto si dissolve tra i vari tg con notizie di sport e gossip.
Allora mi viene il dubbio che forse noi Italiani siamo un popolo un po' particolare e si ritorna al discorso iniziale: non ci va bene nulla. Prodi era una mortadella, ha fatto cascare il governo, ci vuole Berlusconi, Berlusconi è un mafioso, ladro, puttaniere, nano malefico, non ci piace, quindi Monti, Monti non capisce niente di economia, tutti sapevano fare quello che avrebbe fatto lui.
Italiani decidiamoci, certo i nostri rappresentanti politici non sono della meglio specie, ma cerchiamo anche noi di essere più pratici nelle scelte e sopratutto di avere delle idee chiare e dei valori che vadano oltre al classico rumore politico.
Scrivete i vostri commenti, le vostre opinioni, tanti cervelli sono meglio di uno...
giovedì 11 ottobre 2012
Esiste ancora la politica?
No. Potrebbe finire con due lettere questo mio articolo. No, perché siamo inzuppati in un calderone di scandali e false promesse allucinanti: dagli scandali Berlusconiani al salto della quaglia di Fini, dal Bossi separatista e feudalista al capo dell’opposizione Bersani inesistente, dalle affermazioni inaccettabili di Borghezio all’Italiano claudicante ( molto claudicante) di Di Pietro. Beh se sono loro quelli che devono tenere in alto i nostri doveri e lottare per i nostri diritti e per la nostra incolumità economica facciamo prima a scappare su Giove.
In effetti è bene dirlo: siamo la patria del buon cibo, del vino, del cinema, dell’arte, delle città più belle al mondo, ma gli Italiani e la politica non vanno proprio d’accordo in questo momento. Un momento diviso da Berlusconiani e anti-Berlusconiani. Si perché Berlusconi è diventato un po’ come le unità di misura, ad esempio: per identificare la lunghezza usiamo ” m ” ovvero il metro, ecco per la politica l’unità di riferimento è Silvio Berlusconi che se ne voglia o no. Come fu rivoluzionario, ma allo stesso momento catastrofico la caduta del ( o dei ) meteorite per i dinosauri e per la terra stessa, Berlusconi lo è stato per la politica Italiana e non solo, dal 1994, dal dopo Craxi l’assetto socio-politico Italiano è cambiato.
La perdita di valori ed ideali non è certo da attribuire ad una sola persona, ma all’intero gruppo parlamentare e non solo; l’indifferenza di un’intera classe politica verso i problemi dei cittadini fa si che questi stessi non si sentano più riconosciuti né da una parte né dall’altra e ciò crea un malessere comune che non aiuta certo la situazione già martoriata dalla crisi e dalla depressione economica.
Per Marx la sua utopia era il Comunismo, per me è il benessere sociale e soprattutto politico, ma credo tanto che faccia la stessa fine del Comunismo di Marx.
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